LA
DONNA DEL MOSTRO PACCIANI
Serva
o padrona?
(
corrispondenza con
Solo
gli idioti credono che la violenza sessuale ed affettiva abbia una valenza
maschile. La propensione a fare del male, all’aggressività o
all’autolesionismo è proporzione esatta del disagio sperimentato dal soggetto
nella sua formazione, senza che vi sia stata possibilità di elaborarlo o di
farsene una ragione. Da questo punto di vista il grado di disagio che è insito
nelle donne anche a livello strutturale e formativo è infinitamente più alto
di quello maschile.
La
violenza visibile, quella eclatante è solo l’effetto di un disagio ben più
profondo che risiede nelle motivazioni dello stato d’animo e dei rapporti
umani. La violenza visibile ha sempre una motivazione profonda nelle cause
affettive che la determinano. Possiamo dire che la sofferenza affettiva sia la
violenza in sé come origine, motivo e spinta all’effettuarsi della violenza.
Le
statistiche più obiettive rilevano come in famiglia, cioè nel mondo del
privato affettivo, la maggior parte delle violenze sia ad opera delle donne: sui
figli, nel conflitti coniugali, nelle separazioni. La prevalenza maschile è
netta solo nel caso di abusi sessuali sui minori. Ma anche in questo caso non è
stata mai rilevata la compresenza costante, visiva, consapevole della donna per
la durata, spesso di anni, delle violenza sui figli. Molto spesso è il nuovo
convivente della donna ad operare abusi sui figli. La natura motivante della
donna non è mai rilevata: essa è sempre e solo la vittima dell’uomo e del
suo fallo.
Nessuno
ha mai pensato che la moglie di Pacciani, per esempio, fosse responsabile quanto
e forse più dello stesso mostro di Firenze, quando questi abusava delle figlie
fino all’età di 17 anni. Non era una donna succube. Lo testimoniano i
giornalisti ed i fotografi aggrediti senza tanti riguardi dalla furia della
personalità della donna. Non era una semplice osservatrice, altrimenti avrebbe
denunciato il marito. Allora era la CAUSA efficiente di quanto avveniva nel suo
regno domestico!!!
E’
tanto difficile da capire? Che dire poi della madre del mostro Stevanin, lo
squartatore veneto che sul modello di Psycho adescava ed uccideva giovani
ragazze per seppellirle nel giardino di casa dove conviveva con la madre. Da
dove deriva tanta perversione spesso agita dai maschi?
Cosa
pensate di una donna che esce a cena con un uomo dalla personalità
potenzialmente assassina? Pensate che la naturale sintonia dell’inconscio
affettivo non registri immediatamente la natura violenta riposta in una persona?
Perché allora si crede alla giustificazione “prima non era così, lo è
diventato dopo sposato”, che le donne danno quando scoprono di stare con un
mostro. Vi fidanzereste con uno psicopatico, lo sposereste, ci fareste dei
figli, ci vivreste per degli anni esponendo i vostri figli egli effetti di
questa situazione? Portereste i vostri figli a giocare con una tigre sanguinaria
se non foste voi stesse delle persone perverse che usano la violenza di
un soggetto per sfogare i vostri istinti crudeli e perversi?
Allora
perché le statistiche di Telefono Rosa denunciano che il 90% delle violenze
dichiarate dalle donne è ad opera di marito, convivente, amico e figlio, cioè
le uniche persone sulle quali la scelta della donna ed il suo arbitrio sono
assoluti, arbitrari ed effettivi?
È
ora di finirla con questo sessismo razzista che vuole fomentare una assurda
guerra tra i sessi. Questo accade solo perché non si vuole prendere in esame la
vera natura del difetto di emancipazione dell’umanità. La componente
femminile è schiacciata in modo strutturale nel naturale processo di formazione
e di individuazione. Questo non avviene per colpa del maschio. Non si tratta di
un conflitto tra generi: ma tra generazioni!
La
donna è molto più oppressa nel confronto con la propria madre di quanto non lo
sia il maschio. Da Eva maledetta da dio-madre, a Maria castrata e immacolata per
non entrare in concorrenza con la madre spirito santo cristiana, alle infinite
figliastre che subiscono le angherie delle streghe e matrigne. Dai tempi di
Demetra invidiosa del nuovo regno coniugale conseguito dalla figlia Core al
punto da pretendere una assurda restituzione della figlia al suo esclusivo
pos-sesso, da sempre la figlia si
vede insultare e deprimere ogni sviluppo della sua autostima e del suo scarso
narcisismo ad opera di sua madre. Da sempre Psiche, per conquistare Amore (come
nella celebre favola di Apuleio) è costretta a un percorso doloroso per
emanciparsi dall’invidia e dalla malevolenza di sorelle, madre e suocera.
La giovane donna è spossessata del sesso, infibulata dalla vecchie del
clan dominante, confusa nel burka con le vecchie a scapito del suo oggettivo
potere di attraenza sul modo maschile. In ogni epoca la violenza sulla donna è
la conseguenza diretta o indiretta della totale mancanza di generosità della
madre contro la figlia! Il potere matriarcale costituito già esercita un
effettivo controllo su maschi e donne da lei partoriti; opera nell’intento di
allontanare la nuova generazione di donne dallo stesso potere che esse possono
acquisire attraverso un’affettività autonoma ed una nuova maternità.
La
differenza sessuale è un conflitto tra generazioni, proprio come il conflitto
tra le classi nella trasposizione economica del potere e del pos-sesso.
Ecco
la causa dell’innato masochismo e del sadismo che invade di disagio
l’esistenza della donna: sempre perseguitata da un persecutore, una bestia, un
drago, un King Kong peloso (ambivalente e materno), la giovane donna non ha
ancora decifrato la natura domestica della violenza che la condanna
all’infelicità. È troppo comodo prendersela con il maschio!
Le
religioni monoteiste confermano e fanno apologia di questa estrema violenza
sessuale della donna sulla donna. Esse sono la causa di ogni violenza
nell’individuo e nella storia. La Grande Madre sanguinaria imperversa impunita
e crudele fin dai tempi della Matri-Arca di Noè che punisce nel diluvio atomico
la disubbidienza e la pretesa di autonomia dei figli creati. Questa pretesa
della madri monoteiste di confondere la prerogativa di partorire identificandosi
con dio è la cosa più schifosa che l’umanità abbia mai prodotto. È ora di
finirla con le religioni. Con quella monoteiste più che mai. Hanno operato
troppi MA-SACRI rimanendo impunite nella storia e confidando nel parricidio e
nel figlicidio come scarico dell’aggressività accumulata dalla loro
perversione. Sarebbe ora di bruciare le chiese, colpendo in questo modo almeno
la parte organizzata socialmente dell’apologia del dominio e della distruzione
umana. Ciao.
S.M.