L’artista è
colui che crea. Nasce e muore ciascuna volta nella sua opera.
Rita Guido è da sempre alla radicale ricerca di sé come
creazione. Prima di essere tale, la tela - trama di segni, di
sogni e di colore - è uno spazio significante limitato
unicamente dal poligono dei bordi. Rita non ha mai conosciuto
bordi, né certezze, né natali. La disposizione di entità
desiderante nei confronti della vita è segnata
irrimediabilmente dall’imprinting biografico: figlia di un
valente tipografo ed editore d’arte di Gallipoli, fu
semplicemente ignorata dalla madre pochi mesi dopo il parto.
Ecco una spaventosa premessa di libertà! Da allora, quello
spazio improbabile delineato dai bordi di un quadro è stato per
Rita l’unica definizione che dava di sé e della sua vita. È
forse possibile immaginare una identità d’artista più pura e
inguaribilmente efficace dell’espressione di cui solo può
essere capace questa straordinaria artista del Salento? Non
riesco ad immaginare bellezza più autentica del corpo, della
mente e dell’arte di Rita. (S.M.)
|