A&P
Report La mosca e il fiore |
LO SPIRITO SANTO IN POLITICA
C’era
una volta un giocatore di bocce. La sua passione era di andare a pallino.
Ma era, diciamo così, un perfezionista. Non si accontentava di lanciare le sue
bocce verso il bersaglio, come sarebbe stato corretto secondo le regole
del gioco. No, aveva il vizio di continuare a correggere la traiettoria della
sua boccia con il piede durante tutto il tragitto; a volete
spingendola se era troppo corta, oppure frenandola se sembrava lunga. Insomma,
non si fidava della sua capacità di tirare la boccia. Ed a
ragione, poiché era un inetto, e, come tale, poteva solo sbagliare.
Chi
non si fida degli insegnamenti che pretende di
impartire urbi
ed orbi ai credenti, pretende anche di controllare ogni effetto nei
comportamenti, nelle scelte e nella vita privata di tutti. Così la chiesa non
si accontenta di esercitare l’egemonia educativa, morale, etica su tutte le
anime in questo strano paese: no, vuole controllare passo per passo l’aderenza
alle proprie direttive, cancellando le opzioni di
arbitrio delle persone; proprio perché, prevedibilmente, tali direttive da sole
non sortiranno mai le aspettative sperate.
La
chiesa cattolica – già entità formativa e morale – pretende di
essere anche autorità di governo e di controllo. Insomma un altro stato
nello Stato. Di più: legislatore e gendarme.
Non
si tratta di “libertà di fare politica”. Questa
è garantita ad ogni individuo, sulla base delle personali convinzioni. Qui si
tratta di non saper fare il proprio mestiere – cioè di non avere alcun valore
etico o morale sano da insegnare – e di essere costretti, pertanto, sempre più
a comandare.
Rana
rupta et bos.
La rana vuol diventare grande come il bue e si gonfia
fino a scoppiare.
Ansa
» 2008-08-23
21:05 |
BAGNASCO:
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ROMA
- Una Chiesa che i problemi "non li
legge sui sondaggi ma li vive in prima persona" rivendica il suo
diritto ad occuparsi di politica", perché questa "sia se
stessa e serva il bene comune": sarà questo uno dei principali
messaggi che il presidente della Cei
lancerà domani al meeting di Rimini, secondo le anticipazioni
pubblicate oggi sull'Osservatore romano. |
La
voce della Chiesa in politica va quindi intesa - aggiungerà nel suo discorso -
come la promozione di "una antropologia
completa, integrale", senza la quale diventa di difficile soluzione
qualunque problema anche economico e sociale. E' invece sempre più necessario -
si legge nelle parole del presidente dei vescovi -
stimolare sempre più "i credenti a partecipare alla costruzione della cosa
pubblica, secondo la dottrina sociale e la prassi educativa cattolica".
Infine, un invito alla concretezza, a parlare di vita vissuta, di buon senso, di
famiglie alle prese con le questioni di ogni
giorno".
Questo
governo finirà Come
una cattedrale di fango In un giorno di pioggia La prima bordata l’ha sparata il ministro Padoa Schioppa. Un vero qualunquista. Come è possibile che dietro al rigore presunto di un tecnico dell’economia si celi un qualunquista di quella portata? Il sasso nello stagno ha fatto davvero splasch. Prendersela con i vecchi sessantottini: i più riformati e convinti sostenitori del governo Prodi! Ma allora è proprio c…ocuzza. Ha
colpito il nerbo ed anche la polpa. Quei poveri figli loro che scoprono
adesso la cronicità obbligata e programmata della precarietà. Un
tradimento assoluto delle deboli promesse, del vezzeggiamento di una
generazione che già li aveva conquistati alla mediocrità beota
dell’anticomunismo solo grazie alle promesse di buonismo
post-muro-di-berlino. E invece, no. Traditi anche loro, poveri bambocci,
dall’esplicita dichiarazione di qualunquismo di un ministro che
infilza in un’unica gaffe i loro genitori del sessantotto (riformati)
e i figli gabbati. Il
suo beotismo è pari solo a quello del nobel James Watson, genetista, che
afferma che i negri – bisogna proprio dirlo – sono una razza
inferiore. Non sono intelligenti, semplicemente. Che cosa intenda per
intelligenza, lui, non se lo chiede. Cosa sarebbe stato del mito
americano senza il jazz o l’intelligenza dei movimenti di opinione
dove i negri hanno dato un contributo straordinario, lui non se lo
chiede. Scienziato di merda. Premiato solo da una logica del profitto
scientifico. Che intelligenza certo non è. E si vede. Come se Darwin
non avesse insegnato che è la devianza dalla norma a generare la vita.
No, per loro vale la selezione naturale nell’unica accezione che
capiscono, il razzismo democratico. Padoa-Schioppa fa lo stesso: se la prende con le vittime della sua economia e dimentica che il sessantotto era nato come movimento antigenerazionale (prima di finire riformato). La rivolta è sempre dei figli contro i genitori, prima di essere sociale e politica. La seconda bordata l’ha tirata quel croci(stocca)fisso di Mastella. Con l’arroganza di chi si considera indispensabile e intoccabile, mette in croce il povero giudice Tosti come farebbe un inquisitore, un persecutore dei nemici della cupola cristiana. Se ne frega delle sentenze di magistrati e delle leggi: lui il crocifisso lo tiene nelle aule dei tribunali e nelle scuole. Poi se la prende con il pm De Magistris colpevole di fare il suo mestiere di indagare sul fango che tiene insieme mafia, politica, affari, apparati deviati della finanza e dello Stato, proprio nel suo feudo di elezione. Infine se la prende con Di Pietro. Analfabeta del diritto, lo chiama. Lui, ministro guardasigilli se la prende con un ex magistrato. Ce l’ha proprio con le toghe, non c’è che dire. Risultato: ha allertato un potere della Repubblica, l’intera magistratura, contro il governo. Complimenti, era ben difficile. Ora si rifugia sotto le gonne del papa a Napoli, insieme a Prodi e la Iervolino (grande amministratrice del comune in debito con le banche! Vedi Report). Ma, piove, piove, piove… La terza bordata è di Levi-Prodi. Una bella accoppiata. E già, perché la coscienza dei cittadini – quelli rimasti con un senso civico – nel frattempo si è aggregata sui web e sui blog. I grilliani parlanti fanno baccano. Ma tutto si risolverebbe in una sana tirata di orecchie ed una correzione di rotta per il governo. Le loro critiche, seppure impertinenti, non sono così radicali. Certo non vogliono lo sfacelo del governo. Niente da fare. Ricardo Franco Levi, uomo ombra di poteri forti dell’editoria, mette la pulce: che cavolo compriamo giornali e media a fare se poi ‘sti quattro sanculotti ci ridono dietro dai blog e fanno opinione? Qua ci vuole una soluzione finale. Tassiamo e blindiamo la rete. Alla faccia della libertà d’opinione. È una bordata terribile. Perché, ancora una volta, è diretta a colpire i più tenaci, volenterosi e convinti sostenitori della sinistra istituzionale, veri pilastri del patto di governo. Toh, ciapa! Sembra quasi che l’abbia fatta apposta. Da vero uomo ombra, Levi si deve accompagnare per formulare la sua schifosa legge liberticida all’autorità del ruolo di Prodi. O forse è Prodi l’uomo ombra? Levi, Mastella, Padoa-Schioppa. Il governo scoppia. E per esorcismo ci si mettono il Papa e il capo dello Stato a consigliare il grande sostegno della chiesa al governo. TUTTI A NAPOLI DA SAN GENNARO! No al precariato, ma sì alla legge Biagi. Tutti d’accordo, fedeltà alle parrocchie, ultimo baluardo dello stato contro la camorra. Sono d’accordo pure i camorristi che credenti sono sempre stati. E così si butta benzina sul fuoco. Le cause della violenza e del degrado – l’ignoranza, la falsità, il credinismo e il fedentismo – diventano agli occhi di questi campioni di stupidità la soluzione ai problemi. L’unica risorsa in cui sanno investire. Cose,
cose che noi umani non avremmo saputo immaginare…! E
tutto questo finirà, come un grande cumulo di merda in un giorno di
pioggia.
S. M. |
L’oscuro movente della violenza La vicenda di Angiolina Manni, l’arcigna moglie di Pacciani, noto come il “Mostro di Firenze”, che per anni abusò delle proprie figlie, dimostra che la funzione di queste mogli e madri non è assimilabile alle vittime: non occorre materialmente avere il fallo per commettere violenza sessuale; è sufficiente “godere” delle prestazioni del mostro, consorte o convivente, per soddisfare il proprio sadismo. Sono sempre troppi i casi in cui le donne sono responsabili dirette di violenze sui minori, ma quante volte le stesse espongono i loro figli alle perversioni di persone che esse scelgono come compagni? Le giovani vittime trovano in genere da sole la forza di denunciare le sevizie a cui sono sottoposte in ambiente familiare, perché chi dovrebbe difenderle non è, come loro, succube, bensì complice e mandante del sistema di violenza. Come definire altrimenti chi espone i figli al supplizio di seviziatori? Ma soprattutto, perché chi assiste e presiede ad un delitto così efferato non è quasi mai perseguito dalla legge? C’è un oscuro movente all’origine della violenza sui figli. In particolare, si fa strada inquietante un’evidenza condivisa da molti perché giustificata dalla fede: destinare il figlio al martirio è considerato dai credenti un atto d’”amore” e di “salvezza”. Come stupirsi se la realtà ci riserva, di rimando, una pari cecità e perversione? |
Quegli occhietti da furetto |
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Polonia: Vescovo Wielgus, contatti ma Non ero spia
regime
5 gennaio 2007 alle 15:52 — Fonte: repubblica.it |
Emerge chiaro lo stile di Ratzinger! |
Impicca Saddam», il kit sul Sun |
E’
pericoloso definire Saddam un nazista responsabile di stermini al pari di
Hitler: egli è una creatura della politica USA nell’area politica
araba. |
Giampaolo Pansa
Il suo libro: «La grande bugia. Le sinistre italiane e il sangue dei vinti» |
Strano paese l'Italia. Nata sui principi di
una civiltà precristiana, quella romana, si costituisce dopo un'accanita
guerra risorgimentale che culmina con la sconfitta dello Stato Pontificio.
Da Mussolini in poi, lo Stato si identifica con i valori cristiani della
croce. La guerra di liberazione dal nazi-fascismo, con cui il Vaticano era
concordato, è avvenuta grazie alla resistenza guidata dal partito
comunista clandestino. Poi è di nuovo storia democristiana. |