C'Anto

 

 

Ti amo Antonella

perché riesci

a dipingere il cielo

come non mai.

Non è solo per dire

ti riconosco da questo:

una volta furono le nuvole che

a diverse altezze

s'incontravano planando

in opposte direzioni

poi fu il tramonto

ad oriente

che mi inondò la casa dall'orizzonte

dorato di un palazzo a vetri.

Di notte la civetta

mi manda i tuoi sospiri.

La mattina è un uccellino intransigente

che fa sentire il suo brano ritmato

in un a solo o ben distinto dall'ambiente.

Sai come parlarmi se vuoi farti sentire.

Dolcissima e insistente.

Ti ritrovo ovunque

finché mi vorrai bene.

Per strada la tua Clio mi segue

e mi precede, mi tiene a bada

con promesse: una guida a due

e nel vano posteriore

un pupazzetto

un sedile vuoto di bambino.

Finalmente ieri ti ho incontrata

solo oggi però ho capito

perché il cielo

ancora dopo il tramonto

era indaco e violetto

dietro il campo Petron

della palestra.

Ogni volta che ti incontro

il cielo inventa

una magica tela

di oro lacrime e acquerello.

 

 

 

Copyright 2004 © Sergio Martella