Progetto
di convegno
Lecce
primavera 2005
LA
VENERE GRASSA
FORME
E MITI DEL BENESSERE
L’iniziativa
si propone di fornire stimoli interdisciplinari e interculturali
per far emergere le migliori rappresentazioni del benessere
nella realtà telematica e post-industriale.
Quali possono
essere oggi le forme del benessere e dell’abbondanza? Non più
certamente quelle di contrapposizione al bisogno e alla necessità
che hanno caratterizzato l’epoca della modernità: tanto
l’umanità aveva sperimentato il disagio della sopravvivenza,
le malattie e l’indigenza nel corso della storia, tanto
nell’era dell’espansione industriale ha realizzato un
modello reattivo, condizionato a priori dalla necessità di
compensare le esperienze negative della carenza e della
privazione con la frenetica ricerca di sazietà, l’opposta
superfetazione dell’accumulo, dello spreco, dell’opulenza.
Come il ritorno di un pendolo nella sua ampia oscillazione, i
riti del consumismo hanno esaurito l’impulso di esorcizzare il
passato nella ridondanza sui corpi, negli stili di vita e
nell’immaginario sociale. È ora lecito chiedersi come sia
possibile pensare l’abbondanza al di fuori dei vincoli
naturali della necessità. Progettare il presente ed il futuro
è infatti una gravosa possibilità del nostro tempo. Tuttavia,
le inquietudini che si susseguono in questi anni ci dicono che
l’uomo post moderno è in totale crisi di identità. Sembra
incapace di pianificare la propria esistenza senza riproporre
malesseri nuovi e artificiali. Ciò che un tempo poteva
unicamente essere imputato a carenze di risorse e ai limiti
della scienza oggi si ripropone in ben altra luce, come
incapacità della civiltà di comporre le contraddizioni più
evidenti, anche là dove sarebbe tecnologicamente possibile
pianificare il benessere per tutti. Si scopre così che alla
base dell’infelicità vi
è una carenza a pensare la fortuna, a promuovere il desiderio,
a esercitare il vero stimolo dei bisogni pensati in positivo e
non condizionati necessariamente dall’urgenza delle
imposizioni. La cultura dell’emergenza è divenuta una modalità
di non-progetto, un modo per mascherare lo sgomento, la radicale
depressione che colpisce l’uomo e la donna posti, senza più
alibi, dinanzi all’ignoto ed alla trasparenza delle
responsabilità. Dalla teoria dei bisogni e del feticismo della
soddisfazione ad ogni costo occorre passare con decisione ad una
sintassi del desiderio; ad una teoria della mancanza; non più
come rimpianto e depressione mascherata nell’eccesso e
dall’uso di una smodata sazietà, ma ad una concezione del
corpo, della sensualità e dello spirito che anima ogni
espressione di creatività. La vera disposizione a rappresentare
è infatti motivata dal desiderio, premessa di ogni
nascita-creazione. Si tratta di esercitare l’agorà delle
passioni nel modo stesso in cui i sogni rinascono e si inverano
nella realtà. Il senso delle cose scaturisce dalla sensualità
dell’essere, poiché le infinite variazioni della produttività
umana sono una metafora del gioco dei corpi e della
riproduzione.
Ci
sorregge un unico movente nel proposito di progettare un mondo
dove la felicità sia l’elemento trainante del reale:
l’ebbrezza di affidare il destino alla razionale magia del
sogno attraverso l’arte, la creatività, il mito.
L’iniziativa
del convegno si propone di lasciare esprimere linguaggi diversi
che descrivono il corpo, la salute e il suo mostrarsi. Verranno
pertanto interpellati esponenti provenienti da diverse realtà
produttive, scientifiche e culturali:
-
arte
e artigianato nella moda,
-
etica
e dietetica dei cibi,
-
socio-psicologia
del mito, dei costumi e della salute,
-
pittura,
fotografia e design.
Partecipa
alla fase progettuale e alla realizzazione dell’evento un
gruppo interdisciplinare così composto:
Lucio
Lucchin
gastroenterologo e dietista - Bolzano
Ivano
Spano
sociologo università di padova
Franco
Cassano ?
università di bari
Antonio
Di Paola
designer
Valentina
D’Andrea complementi
di moda
Sergio
Martella
psicologo università di padova
Amelia
Sielo
arteterapeuta
Lauretana
Paladini
Carlo
Adelio Galimberti artista
pittore di milano
L’evento
è diretto a differenti soggetti a seconda che elabori i temi più
propriamente culturali e scientifici nella sede del dibattito o
che si svolga in rappresentazioni interattive con l’ambiente e
l’opinione pubblica. La proposta si articola in dibattiti,
performance, esposizioni e iniziative dirette a coinvolgere la
città. In particolare sono previsti cinque tipologie di
rappresentazione:
-
convegno
dibattito
-
mostra
di pittura
-
stand
esposizione
-
performance
di moda sfilata
concorso
fotografico “mangiare con gli occhi”
Il
convegno-dibattito prevede la partecipazione di esponenti
del mondo accademico, dell’arte del giornalismo e dello
spettacolo. Le relazioni vertono sui nuovi miti
dell’abbondanza e del benessere. Si tenterà di coinvolgere
per una finalità formativa le classi dei licei e degli istituti
della provincia, nonché aree socio-sanitarie e disciplinari
affini dell’Università.
La
mostra di pittura mira a coinvolgere in un arredo
espositivo l’opera di un artista milanese interprete del mito
greco in chiave estetica attuale. L’impianto visivo,
edonistico e sensuale sottolinea l’esigenza di ripensare
l’esistenza di nuovi miti.
Lo
stand esposizione auspica la partecipazione di
associazioni, aziende, e imprese che intendono contribuire al
sostegno dell’iniziativa in quanto già esse rappresentano con
la loro attività una porzione significativa del modo come la
produzione intende promuovere il benessere.
Una
performance di moda sotto forma di sfilata è dedicata
espressamente al tema della donna in forma piena e florida.
L’intento è di sdrammatizzare l’esasperata magrezza che fa
da contrappunto ai riti dell’abbondanza. A questo proposito si
provvederà a coinvolgere anche le donne della comunità di
immigrati locale per sottolineare come il futuro di ogni
progettazione debba inevitabilmente passare per le realtà
emergenti delle civiltà in sviluppo.
Il
concorso fotografico svolgerà il tema “Mangiare con
gli occhi”. È aperto ad ogni partecipante che nella giornata
del convegno intenda illustrare, con un massimo di tre scatti a
testa, la sua interpretazione del desiderio che suscitano le
vetrine, i negozi cittadini, i luoghi della ristorazione e le
pasticcerie. Una commissione qualificata valuterà le immagini
riprese con camera digitale o videotelefonino e che saranno
scaricate nel computer in dotazione tramite infrarossi o altro
software idoneo. Il premio alle opere giudicate meritevoli sarà
offerto in modo da valorizzare le finalità turistiche e
gastronomiche della sezione.
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