Nel
1944 Astrid Lindgren terminava di scrivere Pippi Calzelunghe che
alla sua uscita, anche nella per noi anticonformista Svezia,
causò un profondo rivolgimento di costumi e grande scandalo fra
i benpensanti. Del resto molte delle ragazze che alla fine degli
anni Sessanta parteciparono ai movimenti studenteschi
dichiararono di essersi ispirate a Pippi.
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Pippi
è uno dei pochi punti fermi della letteratura che
definisce in sé il valore stesso di cosa è pedagogico.
Cioè di cosa sia vantaggioso allo sviluppo dell'identità
del bambino. Come in tantissime altre favole, storie per
l'infanzia, novelle e fumetti, la caratteristica
essenziale è l'assenza
della figura materna. Rimarcare la differenza
dall'origine è la premessa e-legante, distintiva di ogni
emancipazione. La libertà dell'essere si definisce nella
negazione del pos-sesso.
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Il
pos-sesso materno è esattamente il sesso dell'incesto con
il quale l'influenza affettiva del ruolo materno,
indispensabile e benefico per la vita, si trasforma in
spossessamento ed esproprio di ogni liberta quando si
protrae oltre il lecito per divenire ricatto, colpa e
morale religiosa. Pippi Calzelunghe rifugge dal peloso
interessamento delle Signore del villaggio verso la
sua educazione e diviene emblema di riscatto per ogni
altro bambino "oppresso".
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LA
LIBERTA' NON SI DEFINISCE IN RELAZIONE AL PER CHI E PER CHE
COSA, MA DA CHI E DA CHE COSA.
Libertà
è innanzitutto proprietà del proprio ruolo sessuale. Autonomia
senza isolamento. Socialità nel senso più aperto ed evoluto.
Comunismo non delle masse ma di individui liberi da costrizioni.
Capaci di amare.
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A
proposito di amore, ecco cosa pensa Pippi della differenza
sessuale:
"Pensare
che una mucca può essere talmente taurina!" esclamò
Pippi scavalcando il cancello "E che cosa ne deriva?
Che naturalmente i tori vanno assomigliando sempre più
alle vacche! Che triste storia, se ci si pensa!"
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Pippi
Calzelunghe è la risposta scandinava a Pinocchio a
quell'anelito di liberazione dei bambini e dei giovani
adolescenti contro la morale coercitiva della famiglia e della
religione. Il parallelo è solo sui contenuti, nulla toglie alla
geniale delicatezza ed originalità della bimba più amata e
libera del mondo. Resta, come per Pinocchio, l'uso esteso della
bugia, dell'invenzione e della fantasia. La bugia che viene
proferita non in quanto menzogna, ma scoperta affermazione
dell'arbitrio, della divergenza che si fa divertimento. La bugia
di Pinocchio e di Pippi si vede e si afferma come necessaria
affermazione del soggetto.
"Posso
però assicurarvi" riprese Pippi, "che mio nonno
ha il naso più lungo del mondo: ci stanno sopra uno
accanto all'altro ben cinque pappagalli".
Qui
Buck si infuriò per davvero.
"Mostriciattolo
dai capelli rossi, ma sai che sei la ragazzina più
bugiarda che ho conosciuto? Non ti vergogni? Credi di
darmi a bere che cinque pappagalli se ne stanno
appollaiati sul naso di tuo nonno? Ammettilo che sono
balle belle e buone!"
"Sì"
convenne Pippi mestamente, "sono proprio balle belle
e buone!" (...) "Infatti il quinto pappagallo è
costretto a stare su una zampa sola!"
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A
quanto pare Pippi si considera la nipotina per parte di
madre dello stesso Pinocchio.
Bisogna
proprio dirlo:
"Un
fantasma si aggira per l'Europa..."
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